16 dicembre 2020

Un cuore duro, con le crepe intonacate


Sono esaurita, non ho più la capacità di sopportare neanche le piccole cose... Sto cercando di rimettermi in piedi, perché ti amo e voglio che funzioni. Mi dispiace per oggi, ma spiegarti che la tua battuta non mi faceva ridere, bensì del male, era troppo difficile per me. Ti sembra sciocco che sia così difficile? Ti assicuro che quella che per te è stata una battuta, a me ha fatto male e ti ho risposto tanto male quanto dolore ho sentito dentro.
Non è facile per me alzarmi la mattina e decidere che devo sopportare tutto, tutti i giorni per anni. Arriva un giorno in cui la mia testa, senza chiedere se sono d'accordo, decide che non sopporta più niente perché sennò si spezza. E diventa rigida rigida rigida, fino a non lasciare crepe, intonacandole con nuovi atteggiamenti, in modo da far scivolare via tutte le cose che la feriscono.
Adesso sto cercando di fare il contrario, ma non è facile e tu lo sai bene, perché hai fatto una cosa simile. Sai quanto fa male riaprire quelle crepe, perché si ha la folle paura che faranno di nuovo male e nessuno cerca il dolore volontariamente. Quando uno è stato tanto male, sente schiaffi dove ci sono carezze e morsi dove ci sono baci. Ti ho amato per diverso tempo prima di dirtelo e ho aspettato. Aspettare mi ha indurita e ora sto facendo il doppio della fatica a riammorbidirmi.
È più facile mettere l'intonaco in una crepa nel cuore, che toglierlo facendo respirare le ferite mai rimarginate.

Sara

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