1 dicembre 2020

Ispirazioni: libri, libri, libri.


Ciao! 

Sì, per scrivere bisogna leggere. Intendo leggere con voracità e voglia di imparare. Saggi, romanzi, articoli di giornali e blog... Tutto quello che leggiamo ci da modo di imparare nuove parole o modi di usarle, perché se lo scultore modella il marmo, lo scrittore fa la stessa identica cosa con le parole. 

La cosa importante, secondo me, è leggere anche testi diversi da quelli a cui ci dedichiamo normalmente, perché dare aria di novità ai nostri scritti è importante. 

Un testo che propone frasi piatte e lette già altrove, annoia e difficilmente il lettore proseguirà nel testo. Per fortuna la fantasia ci guida verso sempre più innovative espressioni della realtà. 

Quali libri hanno aiutato me, aspirante scrittrice fantasy? 

La saga di Harry Potter (J.K. Rowling) 
Per me è una saga profondamente importante, perché l'autrice utilizza immagini evocative che portano il lettore all'interno della storia. 

Altro aspetto che mi ha catturata è la capacità di portare problemi della quotidianità e della società in modo allegorico nel mondo della magia. Un esempio è la figura del bullo, presente con l'ausilio di diversi personaggi, ma anche il problemi enormi che le persone sieropositive devono affrontare, utilizzando la licantropia come specchio per queste situazioni che le portano ad essere abbandonate o additate, discriminandole con solo il pregiudizio come ragione.
Non meno importante la profondità dell'intreccio, che va visto sia per ogni singolo libro che per l'intera saga nel suo insieme.

Il ritratto di Dorian Grey (O. Wilde) 
Chi non ne ha mai sentito parlare? Certo, chi non l'ha visto in un film o un telefilm? Addirittura ci sono opere ispirate a questo personaggio. Perché questo e non altri? 
Perché ci immedesimiamo nel difetto più grande dell'essere umano: non accettare l'inevitabile. 
Non accettiamo mai davvero che il tempo è un despota e che non concede mai a nessuno una proroga. 
Dorian Grey, invece, fa un patto col diavolo e vende la propria anima in cambio di un feticcio, che raccolga i segni del tempo e della sua anima, che col tempo si macchia diventando sempre più nera. 
Perché per me è stato importante? 
Perché qui c'è un fantasy gotico, senza la benché minima traccia di magia. Spesso chi scrive fantasy corre il rischio di ricondurre ogni evento alla magia o a creature mitologiche, ma qui si legge che l'uomo è in grado di essere un mostro, anche senza trasformarsi, e di essere il peggior male per se stesso.


In un milione di piccoli pezzi (J. Frey) 
Un romanzo di formazione, che narra le vicende di un protagonista all'interno di una struttura riabilitativa.
Tutta la narrazione avviene in prima persona, donando al lettore la sensazione di essere in un salotto e sentire la storia raccontata di prima mano dal protagonista. 
I dolori, la ricostruzione dei denti, i dubbi, le amicizie, tutto questo in un testo crudo e mai scontato. 
Leggere questo libro, mi ha dato spunti sul modo di descrivere stati d'animo di personaggi meno sofisticati di un elfo e rendendoli più credibili.


Il codice Da Vinci (D. Brown) 
Cosa dire di quest'opera che ha cambiato il mondo del thriller? Dan Brown ha reso immortale un intreccio condensato in un lasso di tempo breve (pochi giorni), sfruttando un protagonista mai ignorante. 
Di solito il protagonista dei romanzi tende a essere una persona che non sa molte cose, ma le apprende dai personaggi secondari. In questo caso, invece, Robert Langdon è un professore affermato ed è nel suo campo che deve svelare il mistero. A lui va il compito di mettere insieme i pezzi e riorganizzarli per far emergere la verità (che lo scagiona!). 
Le ambientazioni sono affascinanti, dalla romantica Parigi, fino alla Londra caotica, per arrivare, nel finale, di nuovo a Parigi. Le permanenze e i viaggi non sono mai scontati e danno sempre nuovi elementi al lettore.
Un libro che ho mangiato parola per parola e che tengo presente nei miei scritti.


Niente di vero tranne gli occhi (G. Faletti) 
Il compianto Giorgio Faletti ci ha regalato dei romanzi davvero splendidi. Io ho preferito fra tutti "Niente di vero tranne gli occhi". Non scriverò niente della trama, perché non voglio rovinare la sorpresa a chi decidesse di leggerlo. 
Quello più mi ha colpito dello stile di Faletti, è la naturalezza con cui ha portato i vari personaggi sulla scena del suo romanzo. Ognuno ha problemi e punti di forza, entrambi spiegati con parole sapienti e ben calibrate. 
Ha scelto di trattare temi delicati con un tatto che ho ritrovato in poche altre opere e questo gli è valso la mia stima. 

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Questi sono solo una piccola parte dei libri che mi hanno ispirata nei miei racconti. Qual è la vostra lista dei libri ispiratori? 
Ti è piaciuto l'articolo? Dimmelo nei commenti. 

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